Come la vedo.

Armonizzare e comunicare.

Mi piace pensare la comunicazione dal brand al consumatore, e viceversa,  come ultimo atto di un percorso che parte dalla consapevolezza del proprio  potenziale, passa attraverso la valorizzazione della propria idea e arriva ad  un messaggio consapevole e autentico.

Guardare e ascoltare con empatia, se stessi e gli altri interlocutori, valorizzare  i propri punti di forza, armonizzare, per poi raccontarsi e proporre.

Tirar fuori il potenziale vero, il perché un’azienda dovrebbe scegliere proprio  noi, renderlo autentico e attraente. Questi sono i miei obiettivi.

Se voglio che chi riceve il messaggio sia convinto a comprarmi o a seguirmi  come brand, ho bisogno di una messaggio che arrivi diretto, attraente e  autentico.

Per sviluppare una relazione vera coi nostri interlocutori, dovremo però poi  andarne ad ascoltare ed osservare segni, sogni, luoghi, gruppi di riferimento,  codici di comunicazione.

Qualunque essi siano, sintonizzeremo poi i segnali che l’azienda intende man-  dare con un messaggio il più possibile empatico ed umanizzato.

Per questo penso ad un marketingantropologico*, che mantiene al centro  l’uomo, nel suo sistema di relazioni, economiche, culturali e sociali e lo connette  con il brand, a suo modo anche esso soggetto attraente e affidabile.

Se il compito del marketing è fare in modo che le aziende e i loro prodotti  entrino in sintonia con gli esseri umani, per essere scelti in mezzo a decine di  competitors, allora:

NON più BtoB o BtoC, ma Human to Human – H to H

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